Sviluppo della rete
Nascita della Rete Antinquinamento:
Il problema dell’inquinamento atmosferico nella zona industriale di Porto Marghera e nelle aree limitrofe è stato oggetto di studio da parte delle Autorità pubbliche e della aziende industriali in modo discontinuo fino al 1972.
In quell’anno veniva presentato in un Convegno Antinquinamento di Milano il primo studio sistematico sull’analisi dei principali inquinanti atmosferici che Montedison,la raffineria Irom e l’Enel avevano condotto sin dal 1970 nell’area industriale con stazioni di campionamento.
Tale sistema permetteva di definire in prima approssimazione l’entità del problema,di individuare tra gli inquinanti quelli in concentrazione più elevata,di costrure le prime mappe dell’inquinamento dell’area e adottare i primi interventi correttivi.
Il quadro legislativo che condizionava allora l’attività delle aziende industriali nel campo dell’inquinamento atmosferico era costituito dalla legge del 13 Luglio 1966, n.615 e dal D.P.R. 15 Aprile 1971, n.322 recante provvedimenti contro l’inquinamento atmosferico, limitatamente al settore delle industrie.
Sfruttando i notevoli progressi che nel frattempo erano stati ottenuti nel campo della strumentazione automatica di misura degli inquinanti e dei sistemi di elaborazione dati, venivano avviate numerose iniziative sia da parte industriale che da parte pubblica per un controllo più sistematico della qualità dell’aria.
L’Ente della Zona Indusriale di Porto Marghera, riunendo le esperienze comuni acquisite dalle varie aziende, promuoveva nel 1974 la creazione di una reta consortile di controllo dell’inquinamento atmosferico. Per combattere l’inquinamento era innanzitutto necessario disporre di una serie di dati storici che consentissero di elaborare un piano di interventi.
Tra le possibili soluzioni, si optò per una rete fissa in grado di misurare l’inquinante SO2 (anidride solforosa) comune alle sorgenti industriali e urbane, integrata (per quanto riguarda gli altri inquinanti) da un laboratorio mobile.
La posizione delle stazioni in zona industriale venne fissata in base ai dati di concentrazione degli inquinanti e a quelli meteorologici delle stazioni raccolti predecedentemente per l’area industriale; alcune stazioni furono installate a Venezia centro storico, a Mestre e a Marghera allo scopo di agire da “sentinelle” dell’inquinamento dei centri abitati.
Una notevole rilevanza, nell’installazione della rete, si volle dare alla conoscenza in tempo reale della situazione meteorologica (velocità e direzione del vento, pressione barometrica, temperatura, umidità) correlata con la situazione dell’inquinamento atmosferico al suolo e pertanto furono installate anche 4 stazioni meteorologiche.
Il criterio ispiratore della realizzazione della rete dell’Ente fu,dunque, quello di offrire una risposta esauriente sulla quantità, qualità, origine e variazione nel tempo dell’inquinamento di origine industriale, ed integrare, nel contempo, le funzioni della rete dell’Istituto Superiore della Sanità e Tecnico mirate al controllo della qualità dell’aria nei vicini centri abitati.
Questa struttura realizzava i seguenti obiettivi:
- Autocontrollo da parte dei responsabili delle aziende industriali dei fenomeni di inquinamento;
- Aquisizione dei parametri fondamentali che costituivano l’inquinamento dell’area industriale e delle aree limitrofe;
- Individuazione delle sorgenti responsabili dell’inquinamento;
- Determinazioe degli interventi da adottare sulle quantità e modalità di emissioni e nel caso di situazioni anomale transitorie.
Dal 1974 l’Ente della Zona Industriale era così in grado di:
- Informare continuamente e in tempo reale sullo stato di qualità dell’atmosfera;
- Controllare la distribuzione delle concentrazioni degli inquinanti e del rispetto dei valori limiti di legge;
- Pianificare gli interventi migliorativi degli insediamenti industriali esistenti e di quelli nuovi;
- Prevedere a breve e a medio termine l’andamento dell’inquinamento entro livelli di guardia;
- Attivare un sistema si segnalazioni alle aziende associate atte a contenere lo stato di inquinamento entro livelli di guardia.
Un laboratorio mobile si aggiungeva alle rete nel 1976 e poteva misurare anidride solforosa,idrogeno solforato,ossidi di azoto,polveri, idrocarburi totali,e i principali parametri meteorologici. La sua presenza consentiva di:
- Verificare l’associarsi o meno di altri tipi di inquinanti nelle stesse aree ad elevato inquinamento di SO2 ed in particolari condizioni meteorologiche;
- Programmare misure “a campagne” di inquinanti di interesse generale, quali polveri, ossidi di azoto, idrocarburi, per raccoglire ulteriori informazioni sull’inquinamento di fondo della zona industriale;
- Studiare mediante misure di inquinanti “specifici”, quali idrogeno solforato,ossido di carbonio,cloro ecc.,l’influenza di particolari lavorazioni sui rapporti interaziendali o sulle aree limitrofe alla zona industriale ;
Questi anni di attività hanno dimostrato la sostanziale validità dell’impostazione data originariamente al sistema di controllo dell’inquinamento atmosferico sia sotto l’aspetto tecnico (scelta e posizionamento delle apparecchiature, struttura operativa) che per gli obiettivi che esso si era proposto (identificazione di emissioni anomale,gestione degli allarmi in condizioni critiche,collegamenti con le unità produttive, interazione con gli enti pubblici di controllo).
Tutto ciò si è rilevato di fondamentale importanza per la progettazione e la realizzazione di una nuova rete di rilevamento più moderna e confacente alle mutate esigenze ambientali.
Dal 1974 ad oggi, la vecchia rete…:
Porto Marghera è sotto controllo 24 ore su 24. E’ dall’aprile 1974, anno di nascita della Rete di rilevamento dell’ Ente della Zona Industriale di Porto Marghera, che le emissioni sono rigorosamente misurate e vagliate.
La rete di rilevamento è stata realizzata come sistema di misurazione e controllo dell’inquinamento atmosferico, costituito da 21 stazioni fisse per la misurazione dell’anidride solforosa (SO2) e da 4 stazioni meterologiche per la misura della direzione e velocità del vento e della temperatura.
Una rete che a distanza di quasi vent’anni è ancora valida. Strumento indispensabile per conoscere lo stato di salute di Marghera.
a Rete ha come parametro principale la misura dell’anidride solforosa (SO2), ritenuta una della principali componenti dell’inquinamento atmosferico nonchè un buon tracciante che permette di individuare la presenza di altri inquinanti.
Le stazioni di rilevamento sono state distribuite in prevalenza (16) nella zona industriale, utilizzando, per la scelta dei siti, i dati precedentemente raccolti sulla concentrazione degli inquinanti e sulle condizioni metereologiche di Porto Marghera, ma non è stato trascurato il controllo del territorio limitrofo.
Infatti 5 stazioni sono state distrubuite tra Mestre e Venezia, in posizioni complementari con la rete di controllo dell’Istituto superiore della Sanità ed oggi con quella della Provincia di Venezia.
Il funzionamento:
Le centraline periferiche analizzano in continuo i gas presenti nell’aria e teletrasmettono in tempo reale i dati al Centro di Controllo che prevede a memorizzarli ed elaborarli.
Ogni mezz’ora vengono forniti su telescrivente i valori medi di SO2 e dei parametri meteorologici rilevati.
Una seconda telescrivente segnala al personale del Centro l’esistenza di eventuali disfunzioni alle apparecchiature o ai collegamenti, inconvenienti che possono essere eliminati direttamente dal Centro o con l’intervento in loco dei tecnici.
Il flusso di informazioni non si interrompe mai; in qualsiasi momento possono essere richiesti i valori istantanei.
Il sistema fornisce giornalmente, per ogni, stazione il valore medio di SO2, il valore massimo semiorario di SO2 e tutti i parametri meteorologici.
Inoltre mensilmente vengono eleborate tabelle riepilogative.
Le rete di rilevamento si è dimostrata strumento prezioso e di sussidio oltrechè per le industrie operanti a Marghera anche per le autorità cittadine e sanitarie.
L’ Ente della Zona Industriale di Porto Marghera con frequenza mensile mette a disposizione di Comune,Provincia,Regione e autorità sanitarie i dati forniti dalle stazioni. Ma in caso di necessità o in presenza di situazioni anomale,logicamente,lo scambio di informazioni è immediato.
Nel corso degli anni si è assistito ad un’evoluzione della normativa sul controllo ambientale che ha determinato l’allargamento della fascia sotto controllo:non più il solo territorio compreso nel perometro industriale, ma anche le aree confinanti.
E le cinque stazioni di rilevamento situate in città hanno assunto un ruolo ancor più importante.
Soprattutto per quanto riguarda la misurazione dell’idrogeno solforato (H2S),in particolare a Venezia,generato dalla putrafazione delle alghe.
Questi dati venivano tutte le mattine trasmessi via fax al responsabile della ULSS.
1991, la nuova rete…..:
Nonostante l’elevato grado di utilità e affidabilà si è ritenuto che la rete e il sistema di eleborazione dei dati andasse rinnovato.
I motivi furono:
- Aumentare il numero dei parametri monitorati.
Infatti con il passare degli anni, e grazie anche alle rilevazioni del laboratorio mobile, è stata riscontrata la necessità di monitorare, oltre all’ SO2, altri parametri quali ossidi di azoto, polveri, idrocarburi e ozono; - Aggiornare la struttura di aquisizione dati;
- Adeguare le elaborazioni ai nuovi criteri di valutazione dell’inquinamento atmosferico che tendono a dare maggiore importanza ai valori medi giornalieri riferiti all’anno, concezione molto diversa da quella che aveva ispirato la prima Rete di rilevamento che, nel rispetto della legge 615/66, privilegiava la determinazione dei picchi semiorari.
Caratteristiche del sistema:
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Il sistema di controllo della qualità dell’aria si avvale di 11 postazioni periferiche sia per l’analisi chimico-fisica dell’atmosfera sia per il rilievo della caratteristiche metereologiche. Ogni centralina può essere collegata con un personal computer portatile ed una stampante, in modo da consentire, se necessario, la lettura dei dati sul luogo del loro rilevamento;
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l’acquisizione, l’elaborazione e la memorizzazione dei dati sono eseguite dalle postazioni periferiche che, pur essendo gestite dal sistema centrale, sono in grado di continuare a svolgere autonomamente la propria funzione, senza perdere alcuna informazione, in caso di interruzione del dialogo con il calcolatore centrale;
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la possibilità di usare il sistema anche in situazioni inconsuete che garantisce una capacità di intervento immadiato in caso di emergenza o di situazioni anomale segnalate da qualsiasi postazione di controllo;
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gli apparati periferici sono di tipo “intelligente”, cioè in grado di adattarsi ad ogni particolare esigenza (variazioni di scala di misura e di parametri di misurazione);
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la possibilità di ampliare la Rete di controllo aggiungendo singole postazioni periferiche e ulteriori parametri di misurazione;
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l’elevata potenzialità del sistema consente di installare dei modelli di previsione dell’inquinamento che, utilizzando i dati gia acquisiti, potranno fornire informazioni sul previsto possibile inquinamento dell’aria.
Il centro di controllo è costituito da due calcolatori Microwax 3400 dotati di un’ampia memoria e di un vasto archivio. Uno dei due calcolatorisvolge funzione di riserva, ma può essere utilizzato per attività collaterali, come ad esempio l’esecuzione di modelli di previsione o la ricerca di correlazioni tra i dati archiviati.
Realizzazzione e funzionamento della nuova rete:
- La realizzazzione della della nuova rete è stata possibile grazie anche all’anticipazione delle spese da parte dell’Enel, unitamente al contributo di esperienza tecnica di tutte le aziende associate.
- L’analisi delle serie storiche di valori delle medie giornaliere determinate dalle 21 stazioni di rilevamento ha consentito di trarre indicazioni sui comportamenti delle varie stazioni in relazione tra loro o raggruppate singolarmente.
- L’analisi è stata eseguita considerando sia l’intero periodo annuale che fasce di tempo caratterizzate da condizioni meteorologiche simili (inverno-estate) ed ha preso in considerazione tutti i valori più significativi e cioè i giorni in cui una stazione presentava una media giornaliera superiore ad una soglia prefissata, compresi i giorni di calma di vento.
- In base a questi dati il Comitato Tecnico dell’Ente Zona ed il Centro Ricerche Termiche e Nucleari dell’Enel hanno provveduto a ridefinire la tipologia della rete di monitoraggio nella zona industriale di Marghera e la posizione ed il numero della stazioni di rilevamento sulla base dell’esperienza maturata.
- L’area in esame è stata suddivisa in quattro zone omogenee: una collocata a nord della Zona Industriale compresi gli abitanti di Mestre e Marghera; un’altra ad ovest lungo la statale 11; la terza corrispondente a Venezia insulare e la quarta che resta individuata della zona industriale.
Nuovi parametri:
Per lo studio della nuova rete si è anche tenuto conto della prossimità di un’area urbana con proprie caratteristiche ambientali,(traffico,riscaldamento,ecc.) che ha consigliato di monitorare altri parametri oltre all’ SO2, quali ossidi di azoto, idrocarburi e polveri sospese.
Tenendo conto della diversa natura delle sorgenti inquinanti, si è giunti alla definizione della nuova rete che, pur utilizzando un numero di postazioni inferiore, è più completa e significativa perchè permette di monitorare tutti gli inquinanti di maggior interesse di origine industriale e civile presenti nell’area come previsto dalla nuova normativa.
La determinazione di SO2 continua ad essere effettuata con gli analizzatori di tipo coulombmetrico (un metodo di analisi chimica strumentale che si basa sullo squilibrio elettrochimico del sistema e conseguente misura della quantità di corrente elettrica coinvolta).
Gli altri parametri vengono misurati con specifici procedimenti:
- L’ossido d’azoto in base al principio della chemiluminascenza;Le polveri misurando l’assorbimento delle radiazioni beta;L’ozono controllando l’attenuazione della luce ultravioletta
- Gli idrocarburi (dopo separazione catalitica del metano) per via gascromatografica.
Il nuovo sistema di rilevamento è stato progettato in modo che possa soddisfare alle esigenze immediate ed eventualmente alle mutate condizioni che si potranno verificare in futuro.
In sintesi quaste le qualità che la rete possiede:
- Alta affidabilità Flessibilità ed espandibilità Potenzialità per ulteriori applicazioni Capacità di adeguarsi ad eventuali nuove normative
- Possibilità di comunicare con altri sistemi.
Procedure di funzionamento:
- Il nuovo sisitema di controllo della qualità dell’aria si avvale di 11 postazioni periferiche per l’analisi chimico-fisica dell’atmosfera e per il rilievo delle caratteristiche meteorologiche.
Ogni centralina può essere collegata con un personal computer portatite ed una stampante,in modo da consentire, se necessario, la lettura dei dati sul luogo del loro rilevamento;L’aquisizione, l’eleborazione e la memorizzazzione dei dati sono eseguite dalle postazioni periferiche che, pur essendo gestite dal sistema centrale, sono in grado di continuare a svolgere autonomamente la propria funzione senza perdere alcuna informazione in caso di informazione del dialogo con il calcolatore centrale;La possibilità di utilizzare il sistema anche in situazioni inconsuete che garantisce una capacità di intervento immediata in caso di emegergenza o di situazioni anomale segnalate da qualsiasi postazione di controllo.Gli apparati periferici sono di tipo “intelligente”, cioè in grado di adattarsi ad ogni particolare esigenza (variazione di scale di scale di misura e di parametri di misurazione);La possibilità di ampliare la Rete di controllo aggiungendo singole postazioni periferiche e ulteriori parametri di misurazione; -
L’elevata potenzialità del sistema consente di installare dei modelli di previsione dell’inquinamento che, utilizzando i dati già acquisiti, potranno fornire informazioni sul previsto possibile inquinamento dell’aria.
Il centro di controllo è costituito da server dotati di un’ampia memoria di un vasto archivio.
La possibilità di dialogare con altri sistemi, in particolare con la strumentazione di “remote sensing”, presso la centrale termoelettrica Enel di Fusina assicura alle Rete la disponibiltà di ulteriori dati meteorologici.
In particolare il “Sodar” individua il movimento delle masse d’aria, mentre il “Rass” dà informazioni sulla stabilità atmosferica e la presenza e localizzazzione di inversioni termiche.